Partiamo per Rogno dopo l’ennesima settimana passata a pensare cosa fare e dove andare visto che,tanto per cambiare, anche questo weekend il tempo e’ decisamente instabile.
Durante il viaggio si discute su quale via fare in quanto a Rogno ci sono numerevoli vie sia alpinistiche che non,e decidiamo che una volta arrivati sul posto de vedremo che fare.
Il viaggio è come al solito animato dalle nostre discussioni mentre il finestrino della mia panda teme la solita mano che anche questa volta lo insinua..
Nell’ascoltare la radio sentiamo con estremo piacere una canzone di un paio di anni fa che suscita in Alberto il ricordo di incubi dovuti ad un ritornello ripetutto pressiche al infinto.
Dopo la solita colazione lungo la strada scorgiamo dalla strada le pareti.
Con nostra estrema sopresa il parcheggio e’ super affollato e ci domandiamo se riusciremo a trovare un itinerario libero o non tropo affollato.
Ci incamminiamo lungo la base dei vari settori e alla fine scegliamo la via di cui avevamo discusso e che a me fa un po’ paura in quanti pare chiodata abbastanza distante:”Pastasciutta e Scaloppine”,uno dei primi itinerari attrezzati a Rogno che segue la linea esterna del “Pilastro dei Pitoti”.
La via è stata divertente anche se personalmente non sono mai stato tranquillo visto appunto la spittatura distante, a volte 10mt tra un o spit e l’altro.
Incontriamo varie cordate sulla via con le quali scambiami quattro chiacchere che aiutano nello spezzare la tensione della salita.
Arriviamo in cima e dopo esserci rifocillati ed avere fatto la foto di vetta ci avviamo alla macchina inquanto pioviggina e ci accompagna anche un vento abbastanza sostenuto.
La discesa non e’ poi cosi tranquilla…..quasi prefervio scalare.!!!!!
Arriviamo alla macchina e mentre seduti sull’asfalto ci rilassiamo un attimo un autoctono in maniera un po’ sua ci dice che abbiamo parcheggiato in una zona in cui non potevamo, e, se non ho capito male, non ci avrebbe coumunque ucciso per quello e che l’importante e che non cadevamo dalla parete.
Dopo scongiuri vari ed esserci scusati col gentile avventore ci avviamo verso casa e verso l’immancabile birretta !
La strada del ritorno e’ lunga e arrivati al casello di Milano scopriamo che per risparmiare alla slot machine qualcuno ha preso la bella idea di pagare con tante monetine, che ha sicuramente fatto divertire noi e lui…ma che ha decisamente spazientito chi era in coda dietri di noi.
Insegnamento della giornata
Su alcune vie un crash pad in partenza sarebbe comunque utile!
Frase della giornata
Scende su di noi, e illumina il “Carlino” che ci sta davanti
Di seguito la relazione
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